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domenica 30 aprile 2017

La tartare di fragole e banana


A proposito di allenatori chi conosce bene Prandelli sostiene che per rimettersi in gioco sia stato costretto ad andare in cantina a Orzinuovi a riprendersi l'allegro chirurgo. Mentre per il ventesimo ho scritto una poesia alla Rita che condivido per non passare solo da juventino dedito ai rigori dati e poi tolti:  "Mi mancano i tuoi sorrisi quando sono al Brennero - Mi mancano i tuoi minestroni primaverili quando sono al Brennero - Mi mancano i capelli anche quando torno dal Brennero". Una poesia ermetica come certi barattoli di pomodoro. Se sei disperato, solo, dilaniato da quella classifica dei rigori a favore, e quindi oltre al volantino della Coop leggi anche tra le righe delle interviste pre-partita di Sousa, capisci immediatamente che l’uso spinto di certa terminologia portoghese è la stessa di Benedetta Parodi quando dice di fare la tartare di fragole e banane, che mia mamma e De Sisti hanno sempre chiamato macedonia. Peggio delle conferenze stampa di Sousa solo le primarie del PD, meglio sporcarsi aprendo una scatoletta di tonno. Poi non ci crederete, o stenterete a farlo, ma per certi versi sono più scaramantico di giocatori e allenatori coi loro rituali, per esempio quando vado in un bagno pubblico scelgo sempre di pisciare nel secondo da sinistra, e se è occupato aspetto anche se tutti gli altri sono liberi, perché per conquistare una donna bisogna farla ridere. Qualcuno ha messo una lavatrice sul marciapiede, è lì ormai da una settimana, non me ne vorrà il Marasma se il mio risentimento non coinvolge direttamente i Della Valle, ci ho attaccato un cartello con scritto “La lavatrice di Borgo Tegolaio patrimonio dell’umanità”.

sabato 29 aprile 2017

Il ventesimo



Solo grazie a chi sostiene che “Non è la destinazione ma il viaggio che conta” che alla fine non mi sono alterato più di tanto per la fila di 6 km tra Chiusa e Bolzano nord. Anzi mi è servito a riflettere sulla posizione dei vegani circa le piante carnivore. Poi in serata, malgrado il rigore dato e poi tolto alla Juve che un po’ mina certe convinzioni sulle quali sono cresciuto, non sono ancora pronto per la crisi di mezza età. La sensazione che mi rimane è quella dell’asciugamano di carta che poi ti asciughi le mani sui pantaloni. Sarà per questa falsa convinzione che mi è sempre rimasto difficile sorridere in foto. Qualcuno che invece continua a mentire a se stesso rinnegando la classifica dei rigori a favore della Fiorentina darà la colpa a qualcun altro e dirà che era stata una serata tranquilla fino a quando non ha preso un espresso al posto del solito decaffeinato. Almeno sfrutterò la concomitanza del ventesimo di matrimonio per portare la Rita a cena da “Vivo”, di fatto festeggerò di nascosto la consapevolezza che ci danno più rigori della Juve. E come altro bellissimo atto d’amore l’aspetterò prima di cominciare a mangiare. Ci sarebbe anche un altro mito da sfatare, quello della notte da leoni, ma leoni di che? Ma questo la Rita già lo sa, e allora confesserò che parlo sempre di poppe solo perché da piccolo mi davano il latte in polvere. Poi le chiederò di essere un po’ meno bella quando sono al Brennero e non la guardo io.

venerdì 28 aprile 2017

Il futuro sarà Viola ma adesso nevica



Frequentando assiduamente la tecnologia sono conscio che il vero progresso avverrà solo quando i pessimisti potranno strisciare due dita sul bicchiere per aumentarne il livello del contenuto e trasformarlo così da mezzo vuoto a mezzo pieno. Per intendersi, l’uccello la mattina non sarà più considerato troppo ottimista. Anche se i più modesti, quelli senza touch screen, si accontenterebbero che qualcuno creasse dei manici delle confezioni dell’acqua un po’ più comodi. Una forma progredita di salvataggio dell’Alitalia potrebbe essere quella dell’azionariato popolare, che oltretutto ci farebbe sentire in diritto di palpare i culi delle hostess. Poi per fare qualcosa di propedeutico alla salute dell’anima, questa volta la tecnologia non c’entra niente perché in questo caso il progresso è di tipo interiore, proporrei un brindisi così a cazzo, senza aver vinto niente. Neanche una Coppa Italia. Nel prossimo futuro ci sarà il tempo in cui tutti saranno costretti a vivere i sogni senza nessuna cautela, in modo da evitare di morire quasi nuovi di zecca come i sedili dell’auto con ancora il cellophane. Sarà un mondo dove le donne potranno avere al massimo la bocca secca, ma solo quella. Dove non ci saranno i Paulo Sousa a scombussolare il ruolo di Sanchez, o a invertire gli esterni, no, i ruoli saranno chiari, Semplici, le donne penseranno a come vestirsi e gli uomini a come spogliarle. Il Cognigni di turno potrà continuare a mettere bocca su tutto ma senza il rischio che gli venga l’herpes. Del passato, oltre la classifica dei rigori a favore degli ultimi 5 anni, ci ricorderemo solo la giacca di lino dove dentro ci avremo ritrovato 50 € della stagione prima. Sparito il fair play finanziario, Mazzoleni, la casella vuota del terzo scudetto, il Savoy (?) rimarrà solo un intercalare livornese.

giovedì 27 aprile 2017

Edizione corta, ma in bocca l'esplosione è stata lunghissima

Qua mi si fanno le pulci al povero Cognigni che annaspa per tenere a bada il fair play finanziario, quando il governatore dell’Arkansas ha programmato una raffica di esecuzioni entro fine mese per non far scadere le riserve di Midazolam, uno degli ingredienti del cocktail mortale (il boia stava con le mani in mano dal 2005, tipo Sousa nel famoso girone di ritorno). Poi mentre scrivevo cose discutibili per l’editoriale, un WhatsApp mi ha ricordato di una certa cena in viale Corsica che mi ero completamente dimenticato, oltretutto con gente che non apre solo bottiglie di Agrapart & Fils (Terroirs) con nonchalance, ma che ne apre tante. Insomma, questa è gente che in gelateria non si limita a prendere un solo gusto. Il problema però è che stamani avevo in programma di partire alle 5:30 direzione Mules, e lo Stato mi dovrebbe salvare come l’Alitalia. Il Cristal del 97 è stato entusiasmante come la tripletta di Pepito con la Juve, e partire più tardi mi permetterà di sostenere che il traffico che troverò sia tutta gente che è lì per me. Così anche i cartelloni pubblicitari mi strizzeranno l’occhio.

mercoledì 26 aprile 2017

Tutti parlano tranne mia madre


Non ci sono solo i giocatori a chiedere il ritocco sull’ingaggio, dopo l’ennesimo parcheggio in via Maffia anche i sensori di parcheggio del Bambi hanno chiesto un aumento di stipendio. Non per questo motivo comunque in molti ieri hanno evitato di commemorare il 25 aprile, semplicemente posticipandolo, lo faranno solo quando se andrà Sousa. Alla fine sono proprio loro gli eroi del calcio, non i giocatori, allenatori e dirigenti, ma loro capaci di rimorchiare malgrado le Panda 75 Young. Il Bambi invece non commemora perché nella liberazione trova aspetti che non condivide come per esempio tutte queste gran fiche truccate, culi e poppe sode come il marmo di Carrara, ma poche che facciano il ragù per la pastasciutta della festa. Io sono decisamente più positivo anche perché ieri ho avuto un segnale d’incoraggiamento chiaro sulla possibilità di un sesto posto, è successo quando ho visto un cavalcavia in ristrutturazione. Molto meglio di un terzino destro. Sempre il Bambi parla male di Cognigni in quanto controllore dei conti, e poi lascia il sacchetto della spazzatura in macchina come antifurto a basso costo. Insomma tutti parlano, tifosi, Sousa, Cognigni, naturalmente parlano anche i fatti, tutti tranne mia madre quando è con le amiche che si vantano dei traguardi raggiunti dai propri figli, lei ascolta in silenzio. Ieri Cruijff avrebbe compiuto 70 anni, la sonda Cassini inizia la sua ultima missione tuffandosi tra gli anelli di Saturno, e a proposito di gran culi, nel frattempo in Francia...

martedì 25 aprile 2017

Non è tanto fare il ponte quanto percorrerlo nella direzione giusta


M’interrogo sui Della Valle e mi do una sufficienza piena, una volta superato l’esame penso proprio che mi svagherò un po’ facendo una scampagnata da 25 aprile. Vi raggiungo là così potrete spiegarmi come fate ad essere così attenti e interessati ai rigori del Milan, mentre io mi accorgo che ho un volantino sotto il tergicristallo solo quando sono partito, e poi mi interessano solo i rigori a favore della Fiorentina con il rischio di passare da gobbo. Così come quando Gesù regalava i nasi carini probabilmente eravate con Dante Alighieri, così oggi quando c’è da parlare bene dei Della Valle ve ne andate in giro con Travaglio. C’è anche chi si lamenta del tempo brutto per il ponte e poi gira tranquillamente nonostante si chiami Pantaleo. Il Bambi è invece molto preoccupato per l’Alitalia, sembrerà strano ma molto più della mancanza di un terzino destro, il suo piano per salvarla consisterebbe nell’abbassare drasticamente l’età delle hostess, gonne molto corte e autoreggenti. Quindi non capisce Macron che sta con una donna molto più grande, quando lui ha sempre evitato persino la sezione “Mature” di You Porn. Insomma, la donna di Macron, Valentino Rossi che a 38 anni riesce ancora a salire sul podio, Totti, forse la serie A è un paese per vecchi e allora la mia idea per il prossimo mercato è: Brienza 79, Bizzarri 77, Pellissier 79, Sardo 79, Dainelli 79, Coppola 78, Maccarone 79, Lobont 78, Galdiolo 48.

lunedì 24 aprile 2017

Mal che vada


La giornata di campionato ci ha detto che cadi e ti rialzi, cadi e ti rialzi, cadi e ti rialzi, cadi e ti rialzi, riferito a Montella, interisti, Pioli e milanisti, ma che non si devono illudere perché tanto non gli spuntano nemmeno gli addominali. Il Bambi che frequenta un circolo Arci mi ha raccontato che ieri discutevano animatamente sostenendo che il peggior argomento a favore del multiculturale in città è proprio l’Inter. E anche se è stato un week-end negativo per le milanesi, in classifica sono comunque sempre più avanti del Tiangjin Quangjian e dello Beijing Guoan. Intanto Fitch declassa l’Italia per debito e recessione, ma c’è chi sospetta che il vero motivo sia legato sostanzialmente ai risultati delle milanesi. Il Bambi per cercare di sembrare al di sopra delle parti è intervenuto alzando la mano, sempre lì al circolo Arci, cercando di smorzare la delusione per il declassamento di Fitch, con un classico “Quando c’è l’amore per la maglia c’è tutto”, ma una milanese dei Navigli 100%, trapiantato nel viale Talenti nel '70, gli ha risposto “no, chell’e’ a salute”. Se ancora ci chiediamo come avranno fatto i Della Valle a sorvolare su tutte le dichiarazioni di Sousa, la risposta potrebbe essere legata al loro essere “braccini” e quindi a voler prendersi il brevetto gratis. E mandarlo via prima della scadenza oltre a pagarne un altro poteva voler dire pagarne anche le conseguenze, e quindi sforare di fatto il fair play finanziario. Secondo me quel disagio sempre presente nelle sue interviste prima e dopo le partite, anche vinte come quella contro l’Inter, non è dovuto a febbre, uova marce, rancore, delusione per i lampadari che si hanno quando si vorrebbero invece quelli di Palazzo Pitti. No, la sua è quella tristezza tipica di chi sa di essere incompreso senza essere un genio. Lo tranquillizzerei dicendogli che mal che vada potrà sempre fare il vicepresidente della Camera in Italia.

domenica 23 aprile 2017

Gli inferi non sono dietro Gibilterra


Vecino dopo il 50° tiro stagionale finalmente ce la fa e trova il suo primo gol, poi migliora decisamente la media e al 51° trova addirittura la doppietta. Quella di Babacar (13 gol in stagione) dimostra invece che Sousa non ha intuito completamente il suo potenziale, che poi è la stessa mancanza di intuito di quelle donne che non hanno mai fatto niente per conoscermi. L’Inter chiude in vantaggio il primo tempo 2 a 1 per ritrovarsi nel secondo sotto 5 a 2 più un rigore sbagliato sciaguratamente da Bernardeschi (mi dispiace dirlo in una giornata di festa, ma c’è da aggiornare la classifica dei rigori a favore). Lasciamo perdere Pioli per carità, e facciamo delle scelte meno cervellotiche, diciamo più Semplici. Prendere Pioli dopo Sousa sarebbe l’errore più grande, di peggio solo entrare in un bagno pubblico con le scarpe slacciate. Amala, pazza Fiorentina amala, partita pazza come questo aprile che è iniziato con il vitello tonnato, proseguito con polenta e cervo, e giustappunto finito con biscione all’acqua pazza. Partita campionario della Fiorentina con tutti i suoi pregi e tutti i suoi difetti. Si continua a recriminare per gli ultimi due mercati sostenendo che con un Mammana e un impegno economico importante la squadra avrebbe potuto regalare soddisfazioni, ma comunque capace di rifilare 5 gol a una squadra che invece ha speso 200 milioni proprio nelle ultime due sessioni di mercato, e ad oggi si ritrova con un solo punto di vantaggio in classifica. Il miglior gesto lo fa comunque Bernardeschi scusandosi e i tifosi apprezzano perché non è da tutti scusarsi per aver sbagliato visto che già c’era stato il dolore per un rigore che aveva ulteriormente arricchito quella stramaledetta classifica dello scandalo. E comunque non se lo meritava proprio di uscire tra i fischi anche perché il rigore se l’era procurato Babacar e non lui. Ho un amico che vende le uova alla donna delle pulizie di Sousa per le sue famose frittate, che mi ha confidato cosa dirà Sousa alla fine della stagione; sosterrà che le uova di Pioli sono peggio delle sue, e poi sosterrà di essere solo in parte d’accordo con la studentessa tunisina; ovvero che la terra è piatta anche secondo lui, gli inferi però non sono dietro Gibilterra ma dietro Casette d’Ete.

sabato 22 aprile 2017

Il cappuccio della felpa

Ci sono amori non corrisposti, vedi Cognigni, poi c’è la pizza. Insomma, si stava meglio quando il nostro amore impossibile non era marchigiano, ma Lara Croft. E se proprio va gestita al meglio la condizione di disagio per tutti quei rigori a favore, sotto il cappuccio della felpa sembra essere tutto più sicuro. Malvagio fu per noi tifosi Viola il sorteggio Champion della Juve che gli ha regalato il Monaco, malvagio come chi (forse marchigiano) fa i biscotti troppo grandi che non si riescono a inzuppare nella tazzina del caffè. Malvagio fu per i tifosi della Juve la svolta tecnologica con la VAR in campo già dal prossimo campionato. Intanto anche l’alibi di ferro della demotivazione di Sousa si è arrugginito. Che poi con questo freddo dovrebbe trovarsi avvantaggiato a rinfrescarsi le idee di formazione per stasera contro l’Inter. Forse ho finalmente capito cosa c’è dietro certe formazioni solo apparentemente incomprensibili; Sousa fa come quando c’è una canzone che ti va di cantare, ma non sai le parole e allora te le inventi...certe formazioni. Per quanto riguarda invece i tifosi, un consiglio; la mancanza di qualcuno tipo un terzino destro non si compensa con lo zucchero. Poi che dirvi sul ponte del 25 aprile, fate molta attenzione. Della partita di stasera non scrivo niente dopo che con l’Empoli si è bucata anche l’ultima ruota del carro. E poi temo troppo che questo freddo sia la punizione per aver denunciato di essere scoperti in alcuni ruoli difensivi. Questo è quindi il periodo giusto per dare spazio anche ad altri interessi, ci sono donne in giro molto interessanti che conoscono la regola del fuorigioco (giocano sempre in linea con la porta del bagno).

venerdì 21 aprile 2017

Gli scissionisti


Troppo cerebrale evidentemente per il tifoso Viola capire la classifica dei rigori a favore. So di tizi che facevano la voce narrante della vita di quelli che non accettano la classifica dei rigori a favore, che alla fine si sono licenziati perché non ce la facevano proprio a raccontare di un tale rifiuto della realtà. Io comunque preferisco tutta la vita un rigore a favore che cambiare un toner con la camicia bianca come invece sembra solleticare di più lo scissionista Viola. Certo ci sono anche i tifosi che non si macchiano mai, o quelli che sono contro i vaccini. E’ per questo che non sarà una grande annata per la Fiorentina, ma ottima per il morbillo. Personalmente vado a letto con la certezza che nessuno potrà togliermi mai i rigori a favore, e che porta più sfortuna passare sotto un viadotto che sotto una scala. Alla fine amo la classifica dei rigori a favore quanto il 3x2 della Conad. E per la stessa logica del paradosso di non mi ricordo chi, secondo il quale una persona è contemporaneamente stupida o intelligente finché non apre bocca, così un rigore può essere a favore o contro a seconda dell’area di rigore nel quale viene commesso il fallo. Diciamo così, per chiudere l’argomento con una metafora che possa spiegare in maniera tombale il motivo che mi ha spinto a pubblicare tale classifica, quando sono in piena euforia per una partita della Fiorentina sono come il cane eccitato dal lancio del bastone. Bene, il rigore a favore mi provoca lo stesso godimento di quel cane che molla tutto per annusare il culo di un altro cane. A “Juve merda”, cane simbolo della lotta degli scissionisti Viola, promotori della divisione interna a seguito della pubblicazione della classifica dei rigori a favore, è permesso di annusare il culo di altri cani, ma solo in incognita per paura di passare da "gobbo".

giovedì 20 aprile 2017

La solidità del mattone


Se penso che Prandelli ha perso agli ultimi mondiali contro il Costarica con la difesa della Juve, riabilito anche il demotivato a oltranza Sousa. E comunque le gambe più belle sono quelle di chi si leva dalle palle. Poi sono andato a letto ad Aprile per risvegliarmi a Gennaio all’hotel Stafler. E non è che a casa vada tanto meglio perché la Rita mi dice che nell’armadio le t-shirt litigano tutto il giorno con i piumini. Ieri qua nevicava e ho pensato che alla fine ci sarà da pagare gli straordinari a dicembre. A proposito invece dei cavalcavia che crollano mentre la cupola del Brunelleschi ancora tiene malgrado che tra il 1420 e il 1436 non ci fosse una facoltà d’ingegneria, ho già sentito bambini esercitarsi negli scioglilingua moderni “Sui cavalcavia l’Italia ci campa, sotto i cavalcavia l’Italia ci crepa”. Isis o Anas? Ho sempre avuto un debole per le poppe autoportanti come certe cupole rinascimentali, i sederi che paiono disegnati da Giotto e i visi angelici. Non c’è rischio di crolli, di push-up o silicone. E poi perché le piramidi non crollano come le squadre di Prandelli?

mercoledì 19 aprile 2017

Il correttore di bozze


Se proprio devo cedere ad una tentazione ne scelgo di più divertenti della lamentela. Pubblicare nuovamente la classifica dei rigori a favore, per esempio, piuttosto che piangere sul latte versato, quando per latte versato intendo il “fatti mandare dalla Mammana a prendere il latte”. Alla fine il derby avrà fatto parte di quella che i nostri nipoti ricorderanno come Pasqua, Pasquetta e Pasqualcazzo. Un’altra tentazione è sognare Semplici alla guida della Fiorentina, e con lui tifoso Viola, vincere. Mi piace fare i castelli in aria, acqua, terra e fuoco mentre il mio correttore di bozze indossa le autoreggenti. Della serie peggio di un rigore contro, inventato e a tempo scaduto, solo questo repentino abbassamento della temperatura. Faceva caldo e ho messo le infradito al posto delle ciabatte, riecco il freddo e comincia il periodo delle infradito con calzino che ricordano tanto le brutture di Mazzoleni e Calvarese. Intanto il Bambi per Pasquetta ha preso una sbandata, mi ha chiamato tutto eccitato, ho pensato ingenuamente che avesse letto l’intervista del mitico Cognigni e invece si è innamorato. Mi ha detto che non si vuole nemmeno più lavare per lasciare il suo profumo tra i capelli, ma si riferiva alla salsiccia affumicata della grigliata. Non c’è niente da fare, non mi riesce proprio sognare il giocatore della vita, neanche dopo aver visto Marcelo contro il Bayern, sarà che col freddo ho abbracciato il cuscino e questo mi ha fuorviato, così ho sognato la donna della vita. Non riesco a ricordarne il viso però, ricordo solo che aveva le poppe grosse. Grosse come le orecchie di certe coppe C come Champion.

martedì 18 aprile 2017

Assegnazione d'ufficio

Lo so che la domanda più accattivante sarebbe quella sul nuovo allenatore, ma sono più interessato a sapere perché un tempo si vedevano certi sacchetti appesi fuori dalle macchine e adesso non più, ma che esche usano oggi? Uno studio scientifico intanto dimostra che il tempo aggiusta le cose, ma non cambia le formazioni strampalate di Sousa. Alla fine è meglio che a vincere siano sempre le solite, datemi retta, così come è meglio avere parenti e amici con i soldi, non te li danno però neanche te li chiedono. E noi abbiamo poco da dare. Mentre il missile lanciato da Kim Jong-Un sembra più un tiro da fuori area di Borja Valero. A Corvino per il prossimo anno chiederei un giocatore coraggioso, si, finalmente coraggioso, che non si limitasse ad appoggiare il pallone dietro o al compagno più vicino, ma che tentasse sempre la giocata più difficile. Coraggioso e strafottente proprio come quegli spazzini che alle cinque di mattina svuotano le campane del vetro come se fosse mezzogiorno. Comunque vado dritto per la mia strada, non sarà certo un Mazzoleni qualsiasi coadiuvato da un Calvarese recidivo a farmi ricredere sulla classifica dei rigori a favore. Sin da piccolo sono stato una persona decisa, ricordo quando andavo alle Scuderie, se cominciavo a scendere da uno scivolo arrivavo sempre fino in fondo, in qualunque modo. La speranza per chi si strugge aspettando il terzino destro viene dalle nuove iniziative del Governo in favore dei single, delle vedove di Prandelli e di Cecchi Gori, che se proprio non riescono a trovare l’anima gemella possono sempre fare domanda per l’assegnazione di un gatto d’ufficio. Per il resto basta fare le cose Semplici.

lunedì 17 aprile 2017

Che Mazzoleni faccia la fine del fegato d'oca (non porto rancore ho solo una buona memoria)


Si, mi sento un uomo nuovo, anche se il sacrificio che avevo fatto per voi ha prodotto gente come Calvarese, significa che non ho fiuto per gli affari. Poi in serata è tornato Mazzoleni sul luogo del rigore e ha riportato i trenta denari. Una direzione arbitrale che è stata fatale anche a Gianni Boncompagni e alla donna più vecchia del mondo. Forse anche Papa Francesco quando ha parlato di crocifissione della dignità si riferiva alla conduzione di Fiorentina-Empoli. E’ proprio cambiato il mondo, un rigore inventato, in casa, contro una squadra come l’Empoli, un po’ come una volta che per vedere il culo dovevi spostare le mutande e oggi per vedere le mutande devi spostare il culo. Della serie le cose vanno al contrario, possiamo dire con certezza che se nella botte piccola c’è il vino buono nell’uovo grande c’è una sorpresa di merda.  E come se non fosse bastato perdere a quella maniera ecco le interviste festive di Studio Aperto. Chissà se anche Pepito risusciterà dall’ennesimo infortunio al ginocchio. E’ anche vero che in San Frediano ci sono persone che bloccano le fiche meglio di quanto Tatarusanu faccia con il pallone. Forse Pasquetta è un Santo Stefano che ce l’ha fatta, forse ci vuole un Aulin, comunque esco, vado in Santo Spirito a vedere il crocifisso ligneo di Michelangelo. Esco perché l’egoismo sa di chiuso.

domenica 16 aprile 2017

Risorgerei a Napoli



C’è l’addio all’imbattibilità interna nell’uovo di Pasqual. Disastrosi Mazzoleni & co, disastrosi Tata & co, disastrosi Sousa & co. Quando "co" non sta necessariamente per Cognigni. Riuscire a perdere contro questo Empoli è la vera impresa della giornata, sarebbe comunque finita pari senza la banda dei rincoglioniti con fischietto. Per fare peggio e dare più peso all’attacco Sousa avrebbe potuto mettere Babacar in porta, che comunque avrebbe fatto meglio di manine di burro Soresinu. Si, risultato falsato dall’arbitro, più falsato ancora del primo derby cinese (il recupero è durato di più per via del fuso orario di Pechino). Cattivi pensieri? Come un fioco raggio di sole che squarcia l’umidità del mattino così un pensiero mi si fa strada nella testa; poppe. E dopo Fiorentina-Empoli ho invitato Godot a lasciare perdere, a non venire a Firenze per Pasqua. In compenso più che una partita è sembrata una vera Via Crucis. A questo punto mi chiedo a chi tra Barabba e Gesù, Mazzoleni avrebbe mostrato il cartellino rosso. Perché Kalinic non voleva sostenere che il rigore non ci fosse, ma solo che il presidente coreano non ha la bomba nucleare. Mazzoleni non capisce proprio un cazzo, o forse è lui stesso un test nucleare. Gli addizionali Filippo Lippi, Paolo Uccello e Andrea del Castagno hanno influito nella formazione del Mantegna-Mazzoleni, e da lì nella creazione di quel rigore che verrà ricordato come “La crocifissione del tifoso Viola”. Per quanto riguarda la lotta per il secondo posto, tra casatielli, pastiere, agnelli e carciofi arrostiti, se fossi Gesù risorgerei a Napoli. Di un partita squallida mi rimane impressa la foto del rigore di Pasqual, come quelle foto dove certe fatalone indossano le calze a rete e mi viene voglia della mortadella. Con la stessa tenacia di quei ciuffi d’erba che crescono nell’asfalto continuo ad essere orgogliosamente Viola. Malgrado Sousa e Mazzoleni.

sabato 15 aprile 2017

Cosa hai fatto in questi cinque anni Noodles?


In Champion League gioca titolare gente di 18 anni, io a quell’età il mio exploit fu un tunnel con la palla medicinale al Costagli di Pontedera. Era l’ora di ginnastica ai tempi della maturità. Cosa hai fatto in questi 5 anni Noodles? Mi sono nascosto quando hanno cominciato a fischiarci copiosamente i rigori a favore, per paura che mi dessero di gobbo. Sono troppo sensibile per seguire il calcio, delle volte mi ritrovo a pensare a quanti morti tra quelli che hanno registrato le risate nelle sit-com. Che poi equivalgono alle sagome che negli stadi vuoti sostituiscono gli spettatori. Ragazzi, dare di gobbi agli altri non significa che gli altri lo siano davvero, lo dico perché mentre si è lì ad etichettare sbagliando l’inventario, io ho talmente tanta voglia di esercitare la mia fede Viola che mi alzo prestissimo. E non bisognerebbe essere più precisi solo quando c’è da dare di gobbo a qualcuno, anche quando si parla di superbomba andrebbe specificato che si sta parlando di Trump e non di Renzi. Perché non ci può essere assurda violenza e rabbia inespressa come in un bordo di pizza lasciata nel piatto. Altro che lo scudetto perso nell’82. Forse crescere è stata proprio una cazzata. E poi, troveremo prima Igor il russo o il terzino destro? Mentre a proposito di Venerdì santo anche io a 18 anni, quando tunnellavo il Costagli con la palla medicinale facevo come Gesù, sparivo dal venerdì alla domenica. Nella vita in seguito ho fatto una scelta giusta, ma non me la ricordo. So invece per certo che ognuno ha la sua coppia ideale, per esempio in attacco si pensò che fosse quella Rossi-Gomez, o in difesa quando Benalouane doveva completare magistralmente la fascia destra. La mia preferita è invece quella che vedete (in second’ordine, oggi, Bernardeschi-Saponara alle spalle di Kalinic).


venerdì 14 aprile 2017

L'ultimo pezzo di pizza


La reazione che ha suscitato la classifica dei rigori a favore mi ricorda molto da vicino il bambino dietro di me che frignava con la mamma perché voleva quell’ultimo pezzo di pizza e stava per scoprire che la vita non è per niente facile. Se poi vogliamo fare un NO CR (classifiche rigori) va bene, tanto come mi sono abituato ai NO TAV, mi abituerò facilmente anche ai NO M (martelli) perché schiacciarsi un dito fa male come prendere atto che siamo la squadra con più rigori a favore negli ultimi 5 anni, i NO V (vaccini) perché provocano l’autismo, e per ultimo i NO R (ruota) perché discrimina gli angoli. Ricordo solo che la classifica dello scandalo è frutto di decisioni arbitrali, non è un algoritmo previsionale. E’ un dato di fatto. Quello che voglio dire è che se uno ha un uccello di dieci centimetri può anche tagliarsi i peli pubici per farlo sembrare più grosso, ma quello rimane. E a proposito di grandezze, se qualcuno mi volesse dare del gobbo a seguito di questo editoriale, chiedo almeno che sia un giudizio non troppo grosso perché poi dovrei cacciarmelo in un posticino abbastanza strinto. Insomma, tra oggettivo e soggettivo c’è la sua bella differenza, la classifica dei rigori non assegnati è soggettiva, come chiederle la posizione preferita, ci sarà chi ti dice a novanta gradi e chi invece in piedi con la tua carta di credito. Non si può aggiungere niente a una classifica dei rigori a favore, come invece a una frase tipo “Sono pazzo, fammi rinchiudere” si può facilmente inserire “Sono pazzo di te, fammi rinchiudere tra le tue gambe”. Se poi l’ansia per la Champion, o meglio per quella che potrebbe essere una vincitrice a sorpresa vi uccide, allora non fatevi regalare nemmeno l’uovo di Pasqua perché la sorpresa in quel caso potrebbe essere un fischietto dell’arbitro. Se non credete alla classifica dei rigori a favore c’è sempre una mail che gira e che se siete fortunati prima o poi vi arriverà, dove una vedova morente ha deciso di lasciarvi un milione e mezzo di euro. Adesso è statistica, tra le frasi che spingono un uomo nella Legione Straniera c’è “Sono incinta” e “Ma perché quel gobbaccio di Pollock ha pubblicato ‘sta cazzo di classifica dei rigori a favore?”. Comunque non tutti i mali, mail o rigori a favore vengono per nuocere, anche una classifica così dolorosa dimostra che se la strada è in salita è perché siamo destinati ad andare sempre più in alto.

giovedì 13 aprile 2017

Sò di gente che cerca la luce interiore dentro al frigo



Se proprio uno non ce la fa a superare lo stato di disagio dovuto al risultato della Juve c’è sempre la soluzione che suggeriva mia nonna da parte di mamma; “non c’è malattia d’animo che otto ore di zappa non possono curare”. Mentre a proposito di cure, contro la secchezza vaginale il Bambi suggerisce la sua lingua. Dobbiamo considerare la vittoria della Juve solo come una tempesta improvvisa ma passeggera, tipo quando un video parte al massimo volume  in una delle 54 pagine web aperte. Attenzione però, ricordiamoci sempre che sono proprio le apparenti contraddizioni presenti in uno juventino tipico, sia esso uomo o donna, a rendere interessante chi è diverso da noi. La mia paura è che queste contraddizioni vi facciano innamorare. Se al ritorno il Barca non riuscirà nell’impresa di ribaltare il tre a zero e l’altoparlante annuncerà la più classica delle giornate di merda in arrivo, per non perdere utenti vi chiederò di allontanarvi dalla linea gialla. Oppure dormiamo due o tre anni che si sistema tutto. So che questo mi costerà l’ennesimo appellativo di “gobbo” ma a me mette molta più tristezza il fatto che si è aperta la stagione dell’insalata di riso. Poi oltre che gobbo non mi riesce fare neanche le copie fronte retro. E magari Benalouane gioca titolare i quarti di Champion. Ne avrò tante ma almeno ho la sensibilità di capire il momento; corda e sgabello per tutti, offro io.

mercoledì 12 aprile 2017

Il tatuaggio



La festa alla fine c’è stata, anche se non a Firenze ma a Madrid. Tutta colpa della barba di Messi e dei suoi compagni che continuavano a passare la palla a tutti quei barboni di Torino. E poi non era rigore perché Chiellini aveva il braccio attaccato al naso. Per superare questa dura prova forse avremo tutti un po’ bisogno di una Delorean che ci faccia tornare alla finale vinta dal Barcellona. Oppure ci sarebbe la pizza del giorno prima riscaldata al microonde. Non ci resta che sostenere che l’approccio alla legalità di uno juventino è quello di frenare sotto al tutor. Forse anche alla difesa del Barca hanno negato un Mammana all’ultimo istante. Questa partita ha dimostrato una volta di più che facciamo tutti parte di un quadro generale, solo che è storto. Oppure fate come me che rido di me perché ridere di Luis Enrique sono capaci tutti. E tutti siamo stati giovani e un po’ fave, il mio segreto per superare anche questa è credere che rimanere fave significhi rimanere anche giovani. Questo tre a zero non ci toglierà la speranza che riassumo in un’immagine finale; ho visto un settantenne al supermercato con il carrello pieno di birra, mentre fuori una settantenne parcheggiava in retromarcia in una sola manovra. Poi c’è sempre il derby con l’Empoli. Niente è indelebile, ricordatevelo, anche se stamani forse non basteranno i soliti 3 caffè; io il primo tatuaggio che mi sono fatto fu nel culo, a forma di mano, me lo fece mia mamma ed è durato 10 giorni. Passerà senza accento.

martedì 11 aprile 2017

Riacquistare la fiducia o la droga?


La tranquillità che si respira dalle dichiarazioni di Sousa è come quella dei gatti a Vicenza. E così come ci faremo una ragione per l’addio alla politica di Rosy Bindi, ce la faremo anche per quello di Paulo. Il Bambi a differenza mia apprezza molto queste frecciatine continue di Sousa perché ci ritrova tutto il sapore dei litigi tra i suoi genitori. Gli ricorda soprattutto quando sua madre s'incazzava col padre e lo invitava a passare per prendersi i peperoni al forno, così il padre non li avrebbe mangiati. Il portoghese non mangerà più lampredotto. Così dopo la fiction sul delitto di Avetrana, Cecchi Gori torna finalmente a produrre la nuova fiction sul mancato acquisto di Mammana. E a proposito di allenatori, Montella sembra aver mandato a dire a quelli che lo aspettano al varco di fargli trovare un rinfresco con qualche salatino. Il portoghese a differenza di Vincenzino non ride affatto, è incavolato nero così tanto che vorrebbe tirare il telefono dietro ai giornalisti, se non fosse che l’ha pagato 600 euro e allora lo appoggia con cura vicino al microfono, poi incazzato ricorda che la squadra non è la sua. E se il lunedì mattina c’è una voglia di droga dilagante, da qui il boom economico di Santo Spirito, è anche per colpa di certe dichiarazioni della domenica. Mettici anche che a Firenze non possiamo vedere il mare tutti i giorni e il malumore è presto che servito. Per quelli che invece soffrono proprio perché l’omoporto se ne va mentre la società rimane, riuscire ad aprire un formaggino senza lavarsi le mani potrebbe servire a riacquistare fiducia nella vita.

lunedì 10 aprile 2017

Le caramelle Fallani



Alla fine della partita con il Bambi ci siamo scambiati un segno di mi dispiace. La Samp capitalizza mentre la Fiorentina dilapida, tra occasioni sprecate e pali, di cui uno anche quello del proprio portiere sul quale il rumeno difende con le scarpe di cartone come fosse la campagna di Russia. Poi Baba all’ultimo istante ci lascia in bocca il rabarbaro delle caramelle Fallani. Importante la reazione della squadra ai due svantaggi, e la determinazione nel cercare di ribaltare il risultato fino alla fine dimostra che lo spogliatoio è unito. Merito di Sousa come è suo anche il merito per la buona condizione atletica. Poi con l’ingresso di Kalinic però la squadra ritorna in parità numerica. Giampaolo a fine partita esalta le qualità della Fiorentina fino a sostenere che potrebbe lottare per i primi tre posti, Sousa di contro sostiene che l’obiettivo non è neanche rincorrere l’Europa. Quello del portoghese è senza dubbio un altro modo di vedere, non è la realtà. E non è neanche l’intervista di uno che esce da Vinitaly. Poi c’è la dichiarazione delle dichiarazioni “la squadra non è mia, sono io che l’alleno, ma non è mia”, che da qui alla fine del campionato darà lo stesso contributo alla causa delle piante grasse nelle recite dell’asilo. Sarò anche stato influenzato dal calendario liturgico ma a me certe dichiarazioni mi hanno fatto due palme così. Lo stesso calendario ci dice che per Lazio e Inter è stata invece la domenica delle salme. Kalinic e Chiesa in panca, Saponara solo una manciata di minuti, mi immagino gli alieni: “La Terra? Bella ma non ci vivrei”. Ormai alle formazioni iniziali preferisco stropicciarmi gli occhi dopo aver sminuzzato il peperoncino con le mani. Sarà perché preferisco il piccante al piccato.

domenica 9 aprile 2017

Uno studio sulle reazioni alla sconfitta



Le uniche bombe intelligenti che ho mai ritenuto veramente tali sono state le poppe della Beatrice, in quei giorni dove erano persino gonfie. Ma è bello anche il sole ad Aprile verso sera. Il Bambi mi chiede se sono felice con Tomovic, gli rispondo di no ma ho del buon vino ed è quasi come avere Mammana. E poi se proprio mi devono regalare un acquisto importante, a questo punto preferisco che siano dei prodotti anti-età. Oggi è la domenica delle palme, e menomale che gioca la Fiorentina perché non è più la domenica delle palme di una volta quando l’industria alimentare era molto legata al calendario liturgico cattolico, oggi nessuno vuole più fare i biscotti con il suo olio. Immaginatevi in Toscana un pinzimonio fatto con l’olio di girasole. Una tragedia. Ho finito proprio ieri uno studio che  è durato cinque anni, basato sulle reazioni dei miei amici a una sconfitta della Fiorentina, alla fine ho capito del perché il Galli è quello che da sempre reagisce meglio; è complesso rimanere arrabbiati più di tanto con una donna che ha un bel culo come quello della Nicoletta. Al secondo posto il Centi e la sua vera conquista che è quella di non aspettarsi niente da nessuno. Io invece con quella storia di avere sempre una bottiglia di buon vino per dimenticare certe sconfitte, alla fine le vedo sempre doppie. Il Fude è quello che soffre più di tutti, parte per Genova la mattina presto, va a fare colazione e il cordino della felpa finisce nel cappuccino. Il Bambi è invece il più orso, se la Fiorentina oggi gli regalerà un sorriso, la sua paura è che lo rivoglia indietro.

sabato 8 aprile 2017

Quando pur di cambiare vita c'imbarcavamo per l'America


Con l’intervista di Pradè che ho fotocopiato a colori 100 volte ho risolto il problema dei mobili instabili e dei tavoli che ballano. La mia è una ricerca continua del lato positivo, specie se zoppica. Anche quando si attacca Cognigni, mi sono allenato per anni nei supermercati dove facevano di tutto per mettere lo zucchero nei posti più nascosti. Io ho tempo e lo cerco a oltranza anche se poi lo zucchero è bandito dalla mia alimentazione. Solo per il gusto di “sgamarli”. A me Cognigni piace perché fa il lavoro sporco, prende decisioni impopolari, di fatto usa diligentemente il potere che gli è stato conferito. Bisogna essere abituati a gestire il potere, ho conosciuto gente che ha perso di vista la realtà solo perché gli erano stati conferiti i gradi di caporale istruttore al CAR. Cognigni è uomo di potere vero, lucido, quando la moglie dorme sporca un cucchiaino e lo lascia nel lavandino lavato accuratamente da lei prima di andare a letto. Giusto per ribadire chi comanda. Un tempo quando volevamo cambiare vita ci imbarcavamo per l’America, oggi rifiutiamo con sdegno l’idea di essere primi nella classifica dei rigori a favore. Siamo nel 2017 e c’è gente che ancora soffre per il terzino destro. Si, è vero che le bugie di ADV sullo scudetto hanno le gambe corte, ma ricordarlo ancora dopo 10 anni non è coerente con il fatto che alcune donne che frequentiamo hanno costantemente il tacco 12 e non facciamo così tante storie. La ronda sulle bugie può starmi anche bene, mai una volta però che vi avessi sentito rinfacciare alla Johnson la stronzata che il loro shampoo non brucia gli occhi. Scusatemi ma non mi fido dei tifosi precisi sui bilanci, ragionieri dei rigori negati, revisori dei conti senza l’oste, salutisti convinti della prevenzione per evitare carenze della rosa. Per non parlare degli ufficiali giudiziari che mettono i sigilli sul ridimensionamento, perché sicuramente riconoscono anche il succo di frutta all’albicocca da quello alla pesca. E poi a me nessuno mi compra con un terzino destro, io li amo anche senza, e non come certi che non l’amavano e poi lei gli ha fatto le lasagne ed è scoppiato l’amore.

venerdì 7 aprile 2017

Il buongiorno si vede dalla finestra del mattino


E’ da questo proverbio che oggi voglio partire per dire che dopo la pubblicazione della classifica dei rigori a favore ho avuto in parte risposte positive dalla vita a quelle che erano state certe mie richieste. Preghiere che se ascoltate potessero migliorare le mie aspettative di vita. Non chiedevo tanto, solo una terrazza vista mare modello Montalbano, una bottiglia di vino bianco e nessun arbitro contro cui imprecare. Mentre rimane ancora tutto da fugare il sospetto che a giro ci sia davvero un antidellavallismo per scelta come si vuole far credere, il modello potrebbe essere più realisticamente quello delle single convinte che però poi si azzuffano per prendere il bouquet della sposa. Secondo me ci sono soprattutto Leccavalle latenti. E quando finalmente riusciranno a dirselo, andranno a bussare alla loro porta di Casette d’Ete con un chilo di gelato all’amarena. L’outing quindi per fare loro quella chiarezza che per anni hanno chiesto alla società, così se sono braccini come penso si porteranno dietro un barattolino Sammontana. Diamo speranze ai nostri figli, quando le cose vanno male e mi riferisco ai quarti posti, porto sempre Tommaso in certi frangenti tipo il quarto gol di Pepito in Fiorentina-Juve, e lo lascio lì. Come mai riesco a vivere l’assenza di un terzino destro con una tale serenità, si chiederanno quelli che odiano le classifiche dei rigori a favore, semplice, non cado nel tranello del “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!”, un quattro a zero poteva essere cinque, e un sette a uno si però s’è preso gol. Tanto qualsiasi terzino destro arrivi ci sarà sempre un attaccante come Zlatan Hibrahimovic che nel dopo partita rilascerà questa intervista; “All’inizio andai a sinistra e lui fece lo stesso; poi andai a destra e lui fece come me. Poi tornai ancora a sinistra e lui andò a comprarsi un hot dog”. Dichiarazioni sul dribbling al difensore del Liverpool Stephane Henchoz. E figuriamoci se a noi può andare bene un difensore da Liverpool.

giovedì 6 aprile 2017

A Vipiteno ho visto uno che leggeva il giornale


Qui ci si accapiglia per una frase di ADV che ci prometteva di lottare per lo scudetto, quando secondo me ci sarebbe da incazzarsi di più con quello stronzo che nascose l’ago in un pagliaio. Senza parlare del fatto che è solo il 6 Aprile e già troppe canzoni latino americane risuonano in radio. Che sarà mai se noi esprimiamo dei desideri e altri li realizzano. Il problema semmai è che sono salite troppo le ambizioni, ci sono scoppiate in mano come una volta al massimo ci poteva succedere con i gavettoni. C’è una convinzione di grandezza strana, un po’ come chi fa i debiti per comprarsi il macchinone e poi fa gli striscioni incazzato quando glielo portano via perché non paga le rate. Per questo amavo la Beatrice, perché lei aveva invece dei desideri più semplici, oltre alle poppe grosse, le bastava un panino col lampredotto, un bagno caldo e una pacca sul culo. O come la Mila che appena conosciuta si limitava ad azzeccare i congiuntivi, poi a seguito di mie insistenze dovute a quel talento dimostrato con la lingua, si spinse a fare anche altro. C’è un distacco sostanziale dalla realtà che io paragono alle donne col ciclo in Tv che ridono e volano sugli assorbenti, mentre nella realtà piangono e infilano spilloni in bambolotti che hanno le nostre sembianze. Poi tutto può succedere, ieri a Vipiteno ho visto uno che leggeva il giornale, era tanto che non mi accadeva, chissà che non sia ben augurante e che il prossimo anno facciamo come il Verona nell’ottantacinque. In serata ho visto la Juve contro il Napoli e all’inquadratura di Chiellini in panchina ho pensato che quando era piccolo per prendergli il nasino c’era bisogno di tutti e quattro i nonni. Bisogna essere più maturi, e come esempio faccio sempre quello della Rita, di quando andiamo a fare la spesa, perché si ricorda di portarsi sempre le buste da casa. E se proprio ve la devo dire tutta sono convinto che i Della Valle non abbiano fatto del bene come avrebbero voluto, in maniera premeditata, e solo perché non avrebbero sopportato l’ingratitudine.

mercoledì 5 aprile 2017

Divisi in due come certi ingressi


Si parla sempre di allenatore e di terzino destro, l’equivalente del “non sudare” e “hai mangiato?” di mia mamma che è andato avanti vent’anni. Spero che la questione si chiuda prima questa volta. Certo, il calcio è anche questo, è solo che a me piace far finta di stupirmi come gli attori porno increduli quando la segretaria gli tocca la gamba. Circa il mio ottimismo che sembra illimitato persino nella vicenda del numero due, devo fare una precisazione, ottimista lo sono e non posso negarlo, ma anche distratto, aggiungo, delle volte incontro dei periodi no e non li riconosco proprio. E poi a vent’anni vuoi la quarantenne, a quarant’anni vuoi la ventenne, a sessanta ancora vuoi il terzino destro. Veniamo alla Roma eliminata nel derby di Coppa Italia perché non basteranno delle leggere puncicate per risvegliarsi da un brutto incubo, per riprendersi ci vorrà l’uso di un superfood tipico della tradizione romana come l’abbacchio di Goji. Che Firenze sia donna lo dimostra questa ciclica ricorrenza dello sbalzo d’umore, non proprio legato al ciclo mestruale ma una volta all’allenatore, un’altra a Tomovic, un’altra ancora ai Della Valle, e così dai nuovi agognati tipo Percassi e Lotito, via via fino alle solite divisioni interne come certi assorbenti con il filo. Divisi come certi ingressi. Mentre un solo errore hanno fatto i Della Valle per me, quando promisero di lottare per lo scudetto entro il 2011, per mantenere una tale promessa avrebbero dovuto congelarla. Tanto e comunque  rimarremo sempre divisi qualsiasi cosa accada, dalla proprietà che si avvicenda a qualsiasi risultato si ottenga. Devo dire che quando ero ancora piccolo non capivo il nonno Gigi, fiaccheraio comunista con il fazzoletto rosso al collo, quando sosteneva che anche le donne si dividevano in due, poi il mi’ babbo che non era d’accordo non lo lasciava nemmeno finire e gli rispondeva “ma in due che? Categorie? Tipi?” Lui ribadiva semplicemente “in due e basta” perché voleva fare la battuta pensando di dire che era così perché l’uomo è un illusionista, se non fosse che invece diceva illuso. E anch’io oggi voglio portare avanti il concetto del nonno e dico che siamo proprio degli illusionisti a Firenze.

martedì 4 aprile 2017

Finduz


Menomale che Dio ci ha dato il libero arbitrio, così ieri sera ho potuto scegliere tra Montalbano e Inter-Samp (una scelta che si è rivelata Chick), l’ultima volta che ha provato con il sorteggio vinse lo scudetto il Verona. Non vorrei mai che lo vincesse l’Atalanta, e chi li sente poi gli antidellavalliani. Se alla fine Montella ci arriverà davanti non sarà così drammatico, tranquilli, basterà fingersi morti. L’età che avanza ha comunque i suoi pregi, mentre voi baldi giovani cercate certezze sul terzino destro, io mi accontento della certezza di aver chiuso la macchina (anche le mie emoticon sono un po’ datate del resto). Se posso darvi un consiglio è quello di utilizzare questo scorcio di campionato così poco interessante per dimostrarvi il più coinvolti possibile in famiglia, e magari andare insieme a fare delle belle passeggiate, l’ispirazione mi è venuta guardando il paesaggio dalla finestra del mio albergo a Campo di Trens dove mi trovo. Non ultima naturalmente la passeggiata più bella, quella dal muro al letto, in mutande con gli occhi chiusi a baciare la cameriera. Non sarà una diagonale di Mammana, però ti regala quei brividi che solo il quarto posto. E non fatevi prendere dalle fregole, non ci vuole fretta per il terzino destro, è un ruolo a lievitazione naturale. Chiudo con una statistica di territorio, piagnoni si nasce: bimbi fiorentini sul podio di chi versa più lacrime. Si allenano per i futuri striscioni. Ultimissima su Sanchez che è diventato per Sousa quello che Findus è per molte mamme. Sofficino salva culo sempre.

lunedì 3 aprile 2017

Messaggio erotico


Predominio assoluto, gran mole di gioco e uno a zero striminzito come un sedano in pinzimonio. E così la sagra dell’uno a zero contro squadre scarse continua. Sanchez migliore, Cristoforo peggiore. L’uruguaiano ha perso quasi tutto quello che c’era da perdere, tra palloni e contrasti, forse anche il portafoglio. Un grazie a Babacar al quale bastano 5 minuti per risolvere la pratica, grande gol, grande potenza, sono convinto che se scureggiasse in una Smart la trasformerebbe facilmente in un suv. Continua la rincorsa al sesto posto? Diciamo che quando l’ottimista si trova nella merda almeno si gode il calduccio. Sarà dura arrivare in fondo a un campionato dove Belotti e Dzeko hanno realizzato 23 gol, Mertens e Icardi 20, Higuain 19, Immobile 18 e l’Empoli 17. E dove Hamsik sta diventando il nuovo pibe de oro. Il bello è che noi trascuriamo le nostre compagne per questo campionato, neanche un rigore inesistente sul quale riaccendere il tema delle scie chimiche. L’unico potrebbe essere Spalletti che infatti invia un messaggio erotico “Ti vengo a prendere”, mentre gli altri, tolte le prime otto, prendono la rincorsa per sedersi. Non ci resta che farci trasportare dalle erezioni, nei film porno nessuno fischierebbe Higuain, c’è un’assenza assoluta di discriminazione sociale. E se uno esce da questa giornata di campionato con la sensazione che certe classifiche sui rigori a favore degli ultimi cinque anni nascondano qualcosa e non trova conferma è solo perché è rimasta intasata sui viali. Prima o poi arriva.



domenica 2 aprile 2017

Amnesia


Se vi appaio così sereno e non reagisco quando mi date di gobbo è solo perché qualche volta mi legge mia mamma. Ieri ho cercato su Google “Pesce d’Aprile” ed è uscito “terzino destro”. La conferenza stampa di Sousa, la vittoria delle romane, l’assenza di Bernardeschi, l’appeal per la giornata di campionato precipita fino a diventare lo stesso che ha il pancarrè senza nulla da spalmare. Se domani non pubblico l’editoriale è perché sono soffocato. E così la classica partita per qualcosa che conta ha il sapore antico della macchina da scrivere, del cappello a cilindro e la stufa a carbone. Forse quella di oggi è solo una partita che non vuole essere invadente, come quei baci sulla bocca con un po’ di lingua, non tutta, solo un po’. Magari dopo la quinta birra potrebbe crescere la pressione per l’attesa e soprattutto potremo vedere un allenatore italiano in panchina. Se poi si considera che c’è anche la variante di valico e che non ci separa più nemmeno un’autostrada di merda diventa proprio una partita di quelle dove cerchi disperatamente il motivo per guardarla invece di portare fuori il cane che non hai, e alla fine ti appelli con tutta la forza alla fede Viola. Lo stesso di quando guardi tutto il menù, leggi le pizze una a una (il tempo di scolarti una weiss media), e poi ordini una Margherita come sempre. Un campionato dove baratterei i tanti striscioni con un annuncio in bacheca “Vendesi gioia, usata pochissimo quasi nuova, prezzo trattabile”. Devo trovare degli stimoli come quando da ragazzino mi prese la fissa di osservare il cielo  e con il binocolo guardavo certi pianeti, o come faceva la Nicoletta dopo che vide il “Fude” con una bionda tinta di Borgo Allegri. Da quel giorno si mise in testa un concetto diverso dell’essere magra e basta, doveva diventare più magra della ragazza del suo ex. Io che non me la dico tanto con le palestre, diete, ex, e non mi si rizza più il binocolo, spero nell’amnesia come unico stato di temporale serenità.

sabato 1 aprile 2017

Un libro di Tomas Mann sul pouf


Abbiamo fatto la riunione condominiale dal videocitofono perché non è che andiamo così d’accordo, e poi perché questo mi ha permesso di non smettere di cercare il telecomando. Quando poi la Rita mi ha fatto notare che l’avrei trovato al suo posto sono andato subito a cercarlo nel frigo. Una foto campeggia arrogante sopra il divano di Moroso, con la sua cornice fatta a mano nello Sdrucciolo dei Pitti, dorata come per una Madonna del Granduca, la vedi subito quando entri in casa, come un suv di Roma Nord. Siamo io e la Rita che bussiamo sul cocomero, sapore d’estate a parte, quella foto è il nostro stemma di famiglia. Sta a significare il valore immenso che diamo al concetto di gentilezza. Anche se la foto non lo dice, quando bussiamo chiediamo sempre anche permesso. Un libro di Tomas Mann sul pouf, “La morte a Venezia”, un racconto che anticipa le fasi di un attentato che avrebbe dovuto compiere una cellula jihadista a Rialto. Guardo dalla finestra le persone che sembrano innocue, poi all’improvviso si comportano normalmente, spiazzandomi e facendomi sentire fuori posto come il telecomando fuori dal frigo. La lavastoviglie sempre accesa arranca per seguire i ritmi del cantiere al Brennero; tre turni di otto ore. Il campionato torna e allora auguro a tutti gli juventini di venir colti dal singhiozzo mentre sono a pisciare a casa di amici giallorossi. Gallette di riso che sanno di frassino invece per tutti gli altri. E ripenso a quella volta che alzai il volume dello stereo in macchina facendo finta di cantare, in realtà imprecavo come se non ci fosse un domani. Quando la Fiorentina venne cancellata dal fallimento Cecchi Gori. E ritorno da dove sono partito perché la mia è una giornata circolare come la cucina di Igles Corelli, ritorno ai vicini e alla riunione condominiale dove ho premesso per evitare che si facessero considerazioni troppo personali, che una volta quando ancora abitavo in via de’ Serragli, a una vicina che voleva mettere bocca sulla mia vita, feci il gesto di sganciarmi i pantaloni. Questo è il mio pesce d’aprile surreale, non ci avrete creduto neanche un secondo a questo racconto, ma è quello di chi ancora sostiene che i rigori a favore siano un benefit come la macchina aziendale. Di un illuso surreale. Un rigore a favore ti marchia per sempre di surrealismo. Un rigore a favore non va mai in prescrizione e si porta dietro i sentori sgradevoli del crepuscolarismo tipico di Guido Gozzano, noto gobbo.