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venerdì 18 novembre 2016

Ricordi aggrovigliati


E’ vero che Dylan non andrà a ritirare il Nobel, però prima di esprimere giudizi severi ricordiamoci che anche Maiellaro non è mai andato a ritirare il Pallone d’Oro. E poi chiedo onestà intellettuale a tutti quelli che hanno provato l’euforia post matrimonio quando contavano i contanti delle buste sparsi sul letto, chiedo cioè se in quel momento non hanno capito meglio anche la gioia dei narcotrafficanti. Attenzione quindi ai giudizi affrettati tipo Alonso non è buono, Kalinic se faceva gol non veniva a Firenze. Ci sono molti single che giudichiamo immaturi ritenendoli incapaci di prendersi la responsabilità di mettere su famiglia, mentre hanno invece solo troppe serie tv arretrate. I più sensibili quando dimenticano l’uscita di un episodio di una serie tv si sentono addirittura come una madre che dimentica di andare a prendere il figlio all’asilo. Delle volte basta poco, a Bob Dylan sarebbe sufficiente Amazon Prime. E visto che oltretutto  è un fenomeno in forte crescita mi chiedo perché non si pensa ad un’edizione del Nobel a km zero proprio per evitare le problematiche del mancato ritiro. La gente del posto il tempo lo troverebbe più facilmente anche tra una commissione e l’altra. Se una mattina non trovate l’editoriale è perché anche io avevo altro da fare che scrivere di Pasqual per il quale non sarà una partita normale, che non esulterà in caso di gol, dei suoi tanti ricordi, degli undici anni passati in Viola, dei quattro da capitano, insomma di un turbinio di emozioni aggrovigliate che lo assalirà al momento di entrare in campo accanto a quelle maglie Viola indossate da altri. Per lui sarà come per me, a proposito di stomaco che si chiude, al ricordo della collezione di macchinine.  Ricordi aggrovigliati, e in un attimo sono già con la mente alla matassa di lucine intermittenti da sbrogliare.

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