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martedì 15 novembre 2016

L'Alveare


Se mi si rigetta addosso del rammarico perché parlo troppo poco di cucina anche quando non c'è il campionato, ritorno sull’argomento ben felice per sostenere allora che infilare la mentuccia dentro il carciofo è una sorta di fingering. E se vogliamo allargare il tema alla catena del freddo per affrontare la delicata questione della conservazione, mi chiedo a quale temperatura viene mantenuto Zarate. Ci sarebbe poi il capitolo sempre spinoso del giuramento dove si impegnano ad amarti e onorarti per tutto il resto della vita, apparentemente senza rompere i coglioni come fanno Badelj e il suo procuratore, ma intanto mischiano le olive con il nocciolo insieme a quelle senza. Mentre tra le opere più importanti dell’uomo va bene ricordare la muraglia cinese e il canale di Suez, ma non sottovaluterei nemmeno il decadentismo della frattaglia che combatte il positivismo del kebab. Se vogliamo parlare anche della mania di pubblicare foto di cibo sui social allora dobbiamo parlare del grande problema del vino che online perde la denominazione DOC a favore di quella PDF (qualcuno rimpiange il metanolo). Non ultimo il fatto che alla fine risulta ormai più emozionante parcheggiare all'Esselunga per andare a fare la spesa che parcheggiare allo stadio per assistere al fenomeno del pareggio interno reiterato. Comunque la si pensi anche su una questione prettamente tattica come la disposizione a una punta o due con Babacar, bisogna fare di tutto per accorciare la filiera. A questo proposito vi segnalo il primo Alveare di Toscana, un nuovo modo per fare la spesa a km zero (massimo 17) acquistando direttamente dalle mani dei produttori. Nella pratica: ci si iscrive online, si scorre la lista dei prodotti disponibili nell’Alveare di riferimento, dalla pasta agli ortaggi, dall’olio e vino ai salumi, dalle uova al caffè, si ordina e si paga online. Un giorno alla settimana i consumatori passano a ritirare la spesa nel punto prestabilito, in questo caso il mercoledì tra 18:30 e le 20:00 alle Murate. Non c’è minimo d’acquisto e il ricarico applicato dal produttore (un centinaio) si conosce già in partenza, la quota stabilita è il 16,7 %. Insomma una possibilità, un modo più sostenibile per aiutare coloro che molte emozioni prima di provarle sono abituati a scongelarle.

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