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lunedì 31 ottobre 2016

Frutta urbana


Il Bambi mi ha fatto uno strano discorso sul passaggio dal sognare giornate lunghe come cipressi alla dura realtà dell’ora legale, mi è sembrato un comportamento che rivelasse molto disagio, l’ho interpretato come una richiesta d’aiuto e così l’ho fatto sapere subito alla famiglia. Dopo che l’ha contattato la madre preoccupata ha voluto precisare che avevo male interpretato le sue parole. Non avevo capito bene e quindi non era vero che era uno di quelli che rimane sveglio fino alle 3 di notte per spostare le lancette. Dice che mi sono sbagliato con Montolivo. Io che a questo proposito ho deciso di votare SI al referendum perché avere la possibilità di dormire un’ora in più penso sia un’altra grande conquista del governo Renzi. Non solo lati positivi ma anche un grande problema quando le giornate si accorciano e ti sembra che alle 5 di pomeriggio la notte sia già calata sulle tue paure di non arrivare in Europa League. Per affrontarla servirebbero quei 5 barra 20 biscotti da migliaia di calorie, ma non ce n’è più uno con l’olio di palma e allora non ti resta che il barattolo della Nutella. Una giornata di campionato contraddistinta dal numero 71 che nella “Smorfia” è “l’omm ‘e mmerd”, quel Gonzalo Higuain che condanna il “suo” Napoli. Poi la frenata della Roma a Empoli, Milan, Atalanta, Lazio avanti tutta, il Crotone conquista la prima vittoria in serie A. L’Inter fa l’Inter e si mangia un altro allenatore, del resto un De Boer(o) tira l’altro. Sabato ho visto un servizio che mi ha colpito molto sulla frutta che cresce per le strade di Roma, e sulle persone che la raccolgono con dei bastoni alla cui estremità c’è una sorta di cestino. La frutta urbana; nespoli, limoni, fichi, ciliegie, albicocche, cachi, arance, mandarini, melograni, gelsi, capperi, corbezzoli, mele, avocado, e che prevede poi la distribuzione gratuita su banchi alimentari o mense sociali. Ma a parte lo scopo sociale e il fatto di non sprecare una risorsa alimentare preziosa, sono bellissimi tutti questi alberi da frutto in città, a Firenze non ci sono. La capitale è un frutteto diffuso che gli invidio più di Spalletti. Lo so che non c’entra niente col calcio, ma il blog è anche un diario virtuale sul quale oggi mi è piaciuto scrivere di frutta urbana, visto che qui quando non hai niente da scrivere non puoi neanche metterci una zagara a seccare tra le pagine.

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