Mentre ci confrontiamo con lo spettro della retrocessione, che così a memoria è brutto almeno quanto Nappi e Ribery che sono fratelli anche se è brutto a dirlo, ma sono stati separati quando ancora erano in fasce per mandarli in fascia, dicevamo che in questo frattempo di crisi nera della squadra, Renzi lancia l’idea di rifare Piazza della Signoria con il cotto. I due temi sembrano apparentemente non convergere, ma sappiamo invece che del maiale non si butta via niente e il buon Sindaco sa bene che la nostra amata Fiorentina è cava ideale di bolliti, di maiali e quindi soprattutto di cotti. Partiamo da Vargas che è il più cotto di tutti, e che essendo allo stato brado insieme al cugino, ha la stessa alimentazione del Pata Negra, che gli regala il grasso saporito dell’hamon iberico, lo stesso che non gli permette più come una volta di scorrazzare veloce, ma gli consente di rappresentare perfettamente il momento di crisi negra della squadra. Con lo sfruttamento in concessione della cava peruviana in cambio dell’area Mercafir, il Comune ripavimenterebbe l’intero centro storico, e ai soliti bastian contrari che potrebbero eccepire che Vargas non è un suino nazionale, si può sempre rispondere che il cotto peruviano non ha niente da invidiare a quello dell’Impruneta, perché essendo restio ad assorbire i carichi di lavoro, è più argilloso ad allenarsi e tende quindi ad assorbire meglio i liquidi, con specifica capacità per la birra, permettendo un miglior drenaggio che assicurerebbe una certa protezione all’assalto dell’orda dei turisti, e a differenza del più classico terra di Siena bruciato, lui è solo bruciato. Se non riuscissimo però a superare l’ostacolo dell’origine del materiale, la rosa dei cotti da valutare comprenderebbe allora Montolivo, anche se la sua coscia nazionale è poco reattiva allo stimolo e il suo cotto è saporito come la plastica, Cerci invece è un cotto anomalo perché mostra da una parte la venatura del maiale di razza e la capacità di fare gol è lì a dimostrarlo, ma proprio per questo motivo viene insaccato come golfetta, e quindi diventa un prodotto per chi ha voglia del salame ma che non può mangiare il maiale. Insomma ne carne e ne pesce povero Cerci, ma solo un brodo e per di più granulare, mentre voglio dire a Renzi che se cerca del cotto veramente buono e a costo zero può sempre utilizzare il materiale di risulta ricavato dalle macerie di una tifoseria sbriciolatasi nel dopo Prandelli. Oggi è un po’ tutto l’ambiente cotto, quello che ruota intorno alla squadra insomma, composto dalla tifoseria e dai giornalisti, e tra i tanti cotti nazionali c’è il Parma cotto e c’è il cotto Ferrarini, mentre quello fiorentino si differenzia dagli altri chiedendo la denominazione del cotto Ferradini, in modo da poter cantare a squarciagola il suo “Teorema” rivolto alla propria squadra del cuore. Dirige il maestro Canfora per un tifo ben conservato ormai dentro l’armadio.
Il Teorema del tifo Viola.
“Prendi una squadra, dille che l'ami, scrivile cori d'amore. Chiedile rose abbondanti e poesia sulle corsie, dalle anche spremute di cuore. Falla sempre sentire importante, dalle il meglio del meglio che hai, cerca di essere un tenero tifoso sii sempre presente risolvile i guai. E stai sicuro che perderà, chi è troppo amato amore non dà. E stai sicuro che perderà, chi meno ama è più forte si sa. Prendi una squadra, trattala male, lascia lo stadio vuoto per ore. Non farti vivo e quando fai un coro fallo come fosse un favore. Fa sentire che è poco importante, dosa bene amore e crudeltà. Cerca di essere un tenero tifoso ma fuori dallo stadio nessuna pietà. E allora si vedrai che vincerà, chi è meno amato più amore ti dà. E allora si vedrai che vincerà chi è meno amato è più forte si sa. No caro amico, non sono d'accordo, tu parli da tifoso ferito. Pezzo di pane Prandelli se ne è andato e tu non hai resistito. Non esistono leggi nel tifo, basta essere quello che sei. Lascia aperta la porta del cuore vedrai che una squadra è già in cerca di te. Senza una squadra l'uomo che cos'é, su questo sarai d'accordo con me. Senza una squadra l'uomo che cos'è, ed è questa l'unica legge che c'è”.